Quando non è più possibile proseguire la vita coniugale, lo stato italiano mette a disposizione della coppia gli strumenti per potere sciogliere il legame matrimoniale. Come per tutti i casi in cui occorra seguire un iter giuridico, la soluzione migliore è quella di rivolgersi ad un professionista esperto in diritto di famiglia che sappia gestire la crisi matrimoniale nel miglior modo possibile.
Un argomento fondamentale in caso di separazione è quello del mantenimento, trattandosi di un tema che può cambiare o addirittura stravolgere la vita delle persone. Vediamo allora, per comprendere il rapporto tra separazione e mantenimento, quali sono i modi in cui si può legalmente interrompere un rapporto di coppia.
La separazione in Comune
Si tratta ovviamente della procedura più semplice ed economica , resa possibile dal raggiunto accordo tra i coniugi ed applicabile solo se non ci sono figli minorenni o figli maggiorenni non autosufficienti economicamente o con disabilità. In questo caso i coniugi sottoscrivono dinanzi al Sindaco in qualità di Pubblico Ufficiale l’accordo di separazione ; non è previsto l’intervento di avvocati.
Convenzione di negoziazione assistita
Per le coppie che sono d’accordo sulla separazione ma che hanno invece figli minori o maggiorenni disabili o non autosufficienti, è contemplata la cosiddetta negoziazione assistita. In questa procedura è però necessario che ogni parte abbia il proprio avvocato ma non occorrerà andare in Tribunale: basta infatti il nulla osta di un Pubblico Ministero per procedere a ratificare l’accordo ,raggiunto con la mediazione fattiva degli avvocati , tra i coniugi.
La separazione consensuale
E’ la procedura a cui si fa ancora maggiormente ricorso. I coniugi si presentano dinanzi al Presidente del Tribunale, ognuno con un proprio avvocato o con un unico avvocato che predispone il ricorso di separazione per entrambi. Il Tribunale omologa gli accordi di separazione.
La separazione giudiziale
Si tratta dell’ipotesi che ovviamente non si augura a nessuno, quando i coniugi non trovano un accordo tra di loro: ognuna delle parti in questo caso avrà un legale di fiducia che si occuperà delle istanze di separazione.
Accordi di separazione
In ogni separazione i coniugi devono trovare un accordo sui seguenti punti:
1)Affidamento dei figli (minorenni o maggiorenni non autosufficienti economicamente o portatori di handicaps)
2)Assegnazione della casa coniugale
3)Assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole e/o per i figli
Il mantenimento: come funziona
Gli assegni di mantenimento sono quelli concordati con la separazione dei coniugi, mentre quello concordato dopo il divorzio prende il nome di assegno divorzile.
Assegno di mantenimento per il coniuge
Con la separazione ci si può accordare per un assegno di mantenimento in favore del coniuge con il reddito più basso. Obiettivo del calcolo dell’assegno di mantenimento è quello di abbattere il divario economico tra i due coniugi: serve dunque a fare in modo che entrambi i coniugi possano vivere in maniera dignitosa ed, auspicabilmente, equivalente.
Assegno di mantenimento per i figli
Entrambi i genitori, sia prima che dopo la separazione, hanno l’obbligo di educare, istruire e mantenere i propri figli. In caso di separazione è necessario un calcolo preciso che indichi alle parti quanto versare per le necessità dei figli. Il mantenimento sarà proporzionale al reddito di ognuno dei coniugi.
I genitori ovviamente potranno trovare un accordo da sé sull’entità della somma da versare mensilmente per il mantenimento dei figli. Se così non fosse, sarà un giudice, dopo aver analizzato attentamente tutti gli aspetti del caso, a calcolare l’assegno di mantenimento che dovrà essere versato. In questo secondo caso, soprattutto, è importante che ci si rivolga ad un avvocato professionista per tutelare i propri interessi e quelli, di conseguenza, dei figli da mantenere.
Le prime valutazioni riguarderanno il reale tenore di vita della famiglia. Queste valutazioni spesso non si fermano alla dichiarazione dei redditi degli interessati ma analizzano concretamente gli aspetti della vita di genitori e figli, in modo da avere una valutazione il più possibile fedele alla realtà.
I criteri
Il giudice terrà in considerazione la dichiarazione dei redditi ma non solo: saranno analizzate anche eventuali polizze assicurative, rendite finanziarie o da immobili di proprietà ecc. Ovviamente un altro aspetto che verrà considerato dal giudice è la casa familiare (a chi è stata assegnata ) , il numero di figli e la loro età: infatti gli assegni possono essere anche calcolati singolarmente per ogni figlio e le sue specifiche esigenze.
Le spese straordinarie
Le spese straordinarie in linea di massima vengono ripartite al 50 % tra i coniugi. Quindi se un figlio, ad esempio, avrà bisogno di mettere l’apparecchio per i denti, il coniuge tenuto a versare l’assegno di mantenimento si farà carico del 50% di quella spesa che viene considerata un extra rispetto al versamento mensile.
I vari aspetti che annullano o modificano un assegno di mantenimento
Come è ben immaginabile, nel corso degli anni possono verificarsi fatti o circostanze che determinano la modifica delle condizioni economiche dei coniugi : un pensionamento, la perdita del lavoro, la raggiunta autosufficienza economica dei figli ecc…. Tutte queste varianti vanno calcolate e tenute costantemente presenti. Pertanto è fondamentale affidarsi ad un legale esperto in diritto di famiglia che sappia valutare le circostanze e consigliare nel migliore dei modi.