L’Italia è stata condannata dalla Corte di Strasburgo per non aver tutelato una donna e i suoi figli dalla violenza del marito.
La Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) ha condannato l’Italia a risarcire una donna vittima, 5 anni fa, di violenze ripetute da parte del marito, violenze che sono culminate nell’uccisione del figlio diciannovenne, intervenuto per difendere la madre.
Secondo la Corte di Strasburgo, l’Italia avrebbe agito con lentezza e non avrebbe protetto con sufficiente vigore e tempestività la donna. Per questo motivo lo Stato italiano è stato condannato a risarcire la donna con Euro 30.000,00 per danni non pecuniari ed Euro 10.000,00 a titolo di rimborso spese. Ciò in quanto le norme del nostro paese non sono sufficienti a contrastare la violenza domestica, di genere e diretta contro le relazioni familiari ed i minorenni.
La signora, infatti, si è vista negare tutela anche a seguito di ripetute denunce relative alle violenze domestiche, culminate poi con l’uccisione del figlio ed il tentato omicidio della ricorrente.